Fino al 24 febbraio, il Palazzo Ducale di Genova ospita un’esposizione dedicata a chi ama viaggiare, a chi vorrebbe farlo ma rimane pigramente sul divano, a chi non perde occasione per scoprire nuove culture. Scoperta, vertigine, poesia, stupore e memoria sono i protagonisti di “Viaggio intorno all’uomo”, una straordinaria mostra dedicata a uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro secolo, Steve McCurry, premiato diverse volte con il World Press Photo Awards. Prodotta e organizzata dalla “Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura”, dal Comune di Genova e da Civita (http://www.civita.it/), l’esposizione è studiata appositamente per gli ambienti del suggestivo sottoporticato di Palazzo Ducale e differenziato in ciascuno degli spazi tematici.
Si parte con il tema della scoperta in una grande galleria di ritratti che l’obiettivo di McCurry ha raccolto nell’arco della sua lunga esperienza e continua a raccogliere in ogni suo viaggio. Tra i veli, il visitatore può cercare il proprio percorso nel gioco di rimandi che lega tra loro uomini e donne provenienti dai luoghi più disparati della Terra. Passando attraverso le tracce di una presenza umana più rarefatta, ci si avventura poi nella vertigine della guerra, del dolore e della paura che McCurry ha documentato con la stessa partecipazione emotiva. Nella sala successiva, ci si ritrova immersi al contrario in un mondo di poesia, dove l’uomo si riscatta, si avvicina alla natura e allo spirito e ritrova la gioia di vivere.
La sorpresa e lo stupore caratterizzano il quarto spazio, dove si incontrano le immagini più curiose e inattese, dove l’uomo ritrova lo sguardo dell’infanzia e l’incanto della vita. In un’ultima sala, arriva la volta della memoria, con la proiezione di un video che racconta la ricerca della ragazza afgana con gli occhi verdi, vent’anni dopo l’incontro da cui è nata una delle immagini più famose di tutta la fotografia mondiale.
Bandiere di preghiera, Tibet, 2005 – © Steve McCurry
Ogni ritratto di Steve McCurry racchiude un complesso universo di esperienze, storie, emozioni, dolori, paure, speranze. “Ho imparato a essere paziente. Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te”, è la sua regola. Veterano di National Geographic, sempre in viaggio, più facilmente in qualche parte dell’Asia che non in America, Steve McCurry ha fatto del viaggiare una sua dimensione di vita: “Perché già il solo viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile”.
Nato a Philadelphia nel 1950, McCurry comincia presto a collaborare come fotografo con un giornale locale. Dopo tre anni, decide di recarsi in India e comporre il suo primo vero portfolio con immagini del viaggio. Dopo la pubblicazione del suo primo lavoro importante sull’Afghanistan, collabora con alcune delle riviste più prestigiose: “Time”, “Life”, “Newsweek”, “Geo” e “National Geographic”. Inviato su mille fronti di guerra, da Beirut alla Cambogia, dal Kuwait all’ex Jugoslavia, fino all’Afghanistan, Steve McCurry si è sempre spinto in prima linea rischiando la vita pur di testimoniare gli effetti e le conseguenze dei conflitti in tutto il mondo.
Dal calzolaio, Mumbai (Bombay), India, 1996 – © Steve McCurry
Nella mostra di Genova, vengono presentate oltre 200 foto, stampate in vari formati, con una netta prevalenza delle grandi dimensioni. Insieme alle icone più conosciute, scattate nel corso degli oltre trent’anni della sua straordinaria carriera di fotografo e di reporter, vengono presentati i lavori più recenti, realizzati dopo il 2010 insieme ad alcuni inediti, mai esposti nelle mostre precedenti, che costituiscono quasi il 50 per cento delle foto esposte: il progetto “The last roll” con le immagini scattate utilizzando l’ultimo rullino prodotto dalla Kodak; gli ultimi viaggi a Cuba, in Thailandia e Birmania, con una spettacolare serie di immagini dedicate al Buddismo; una selezione delle fotografie scattate nei recenti e numerosi soggiorni italiani, da Venezia alla Sicilia, da Roma all’Aquila.
A tutti i visitatori viene consegnata gratuitamente un’audio-guida nella quale lo stesso Steve McCurry racconta in prima persona le sue foto e, attraverso di esse, la sua avventura umana e professionale. Una novità assoluta che sorprenderà anche coloro che conoscono da tempo il lavoro del fotografo, con aneddoti, racconti, punti di vista, contesti e storie appassionanti.
Orari della mostra:
Da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.00; lunedì dalle 14,00 alle 19,00.
Per informazioni:
http://www.stevemccurrygenova.it/ vedi anche le immagini della mostra