Segnaliamo questi due eventi che si svolgono in zona ed entrambi nei prossimi giorni.
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Il Festival della Viandanza si svolge a Monteriggioni dal 31 Maggio al 2 Giugno.
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Domenica 17 Febbraio il nostro Trekking ci porta lungo un tratto della Via Francigena: da San Gimignano a Badia a Coneo. Una passeggiata di circa 12 chilometri che si percorre in 4-5 ore, camminando tranquillamente per buoni sentieri senza particolari asperità e lungo i quali possiamo godere di paesaggi nostrani: dolci colline, boschi, casali e torri in lontananza, e tutto questo in un periodo nel quale la natura inizia a risvegliarsi.
La tappa classica, con i suoi quasi 30 km ci avrebbe portato a Monteriggioni, ma vista la brevità delle giornate e il percorso lungo e non alla portata di tutti, abbiamo preferito “spezzarlo” in due. Intanto percorriamo il primo pezzo, poi magari, un po’ più avanti, potremmo completare con la seconda parte: da Badia a Coneo a Monteriggioni. E di questo vi terremo informati.
Luogo di ritrovo: Le Grazie, davanti all’edicola, ore 9,00.
Con alcune auto raggiungiamo San Gimignano. Parcheggiamo lungo la strada per Santa Lucia e da qui iniziamo a camminare (ore 9,30). Lungo il cammino, sosta per il pranzo al sacco e una volta arrivati a Badia a Coneo , riprendiamo per Le Grazie, dove in precedenza avevamo lasciato alcune auto. Con queste, torniamo a riprendere le altre auto a San Gimignano. Per altre informazioni leggi qui.
Due parole sul tempo:per domenica le previsioni sembrerebbero buone, ma non si sa mai! In prossimità dell’escursione tenete sotto controllo il nostro sito dove forniremo indicazioni in caso di eventuali variazioni delle condizioni meteo. In caso di condizioni sfavorevoli l’escursione potrebbe tenersi la domenica successiva.
Per il 17 febbraio abbiamo in programma un Trekking sulla via Francigena da “San Gimignano a Colle Val D’Elsa” e fra qualche giorno forniremo i dettagli dell’escursione. Intanto pubblichiamo qualche appunto su questa importante via di pellegrinaggio.
L’origine della Via Francigena si deve ai longobardi i quali, durante il loro regno in Italia (568-774) si trovarono nella necessità di collegare fra loro le regioni della Tuscia e della Padania, che insieme costituivano appunto il Regno Longobardo. La scelta del valico appenninico, dettata da ragioni strategiche a causa dei conflitti con i bizantini, cadde sulla strada romana che collegava Lucca a Parma immettendosi nella via Emilia, attraverso l’attuale passo della Cisa. Questo tratto della fascia appenninica veniva denominato Mons Longobardorum, di conseguenza la via tracciata dai Longobardi prese il nome di Strada di Monte Bardone, che da Lucca si sviluppava poi verso sud, attraverso la Val d’Elsa fino a Siena per inoltrarsi poi per la Val d’Arbia e la Val d’Orcia.
L’alto medioevo vede i primi pellegrini percorrere la strada di Monte Bardone, se ne ha testimonianza già dal VIII secolo nell’Itinerarium di Sancti Sinibaldi, giungendo in Italia attraverso gli attuali valichi alpini del Gran San Bernardo e del Moncenisio ed inoltrandosi poi per la Valle Padana, attraverso il Monferrato sino la passo della Cisa, da cui proseguire lungo il percorso tracciato dai longobardi. Ma è con la dominazione dei Franchi, succeduti ai Longobardi, che la Via assume grande importanza; nel IX secolo infatti prende il nome di Francisca o Francigena, letteralmente la via generata dai Franchi. Una delle più importanti testimonianze si ha dal resoconto che l’arcivescovo di Canterbury Sigeric stila durante il pellegrinaggio a Roma (fine X secolo), che egli descrive con grande accuratezza e ricchezza di particolari. Dal racconto emerge l’immagine di una Via di grande comunicazione, ricca di infrastrutture, centri di accoglienza ben distribuiti a non più di un giorno di cammino l’uno dall’altro, fattorie fortificate, abbazie, pievi.
Il periodo di massimo splendore della Via Francigena va dal IX al XIII secolo, dove serviva da asse portante per un sistema di vie di comunicazione che da un lato consentiva ai pellegrini di potersi spingere fino in Palestina ed a Santiago de Compostela, dall’altro favoriva lo sviluppo dei traffici commerciali e con essi la circolazione delle più svariate forme di espressione artistica, usi e costumi che per loro stessa natura veicolavano. Con il passare del tempo, infatti, la Via Francigena diviene sempre più sicura, incoraggiando così i mercanti ad avventurarvisi, alla ricerca dei ricchi mercati che stavano nel contempo nascendo. Questo fatto produsse effetti di vasta portata, permise ad esempio l’instaurarsi di contatti commerciali e culturali fra l’Italia ed i paesi fiamminghi ed del nord europa in generale, influenzando quindi in modo consistente la storia europea nei secoli a seguire.
Il grande fiorire di attività attorno alla Francigena ne determina però anche il declino. La mutata situazione socio-politica rende possibile l’aprirsi di numerose vie alternative, e con l’andar del tempo l’importanza della Via Francigena viene lentamente meno, rimane viva comunque fino ai giorni nostri nel ricordo del fervore che animò le innumerevoli persone che vi si riconobbero; così appare evidente che non si può veramente parlare di fine della Via Francigena dato che il concatenarsi di eventi, che da essa hanno avuto luogo, è stato di tale portata che ne possiamo trovare riscontro ancora oggi.